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Immagine del redattoreCristin Gioia Naldi

Fiori di Bach: Pine


Descrizione originale di Bach: Per quelli che si rimproverano sempre qualcosa. Anche quando hanno successo pensano che avrebbero potuto fare meglio e non sono mai soddisfatti dei loro sforzi nè dei loro risultati. Sono grandi lavoratori e soffrono molto per i loro errori. A volte arrivano ad attribuirsi la responsabilità di errori commessi da altri.

Parola chiave: senso di colpa e di demerito, autorimprovero, avvilimento, autoaggressione, rimorso, ansia.

Pine come tratto di personalità L’essenza Pine si relaziona con il senso di colpa. Molte persone convivono quotidianamente con profondi sensi di colpa e ciò condiziona pensieri, sentimenti e azioni. Ma al di là di quello che possiamo pensare dei comportamenti archetipici dell’inconscio collettivo, come la trasgressione, presente in epoche e culture diverse, la maggior parte del senso di colpa che proviamo è legato all’apprendimento. “Per sperimentare il senso di colpa, una persona deve sentire di aver trasgredito un codice morale accettato come parte del proprio codice di valori (…). Nell’emozione della colpa, non ci occupiamo della colpa reale – come nella sentenza di un crimine – ma del senso soggettivo di colpevolezza. Quando ci si sente in colpa, è perchè il comportamento è stato valutato come una trasgressione di valori morali, che il giudizio sia realista oppue no.” Spesso i genitori esigono troppo dai loro figli e pretendono, come abbamo già sottolineato in altre parti del libro, che siano degli adulti in miniatura, imponendo loro comportamenti del tutto esagerati e inadeguati alla loro età. Ogni infrazione è punita implacabilmente, per cui il bambino sviluppa uno stato di insicurezza permanente, in cui il castigo può sopraggiungere in qualsiasi momento e in cui i risultati vengono dati per scontati, mentre l’impegno non viene premiato. In molti casi, il bambino viene educato in un ambiente restrittivo, nel quale quasi sempre si sente colpevole, inadeguato e mortificato e il più delle volte spaventato. Per rendere più sopportabile una situazione come quella descritta, accontentare i genitori e ridurre l’ansia che ne deriva, il bambino deve reprimere ogni iniziativa individuale spontanea e sviluppare un’ immagine di soggetto irreprensibile, efficiente e responsabile. L’emotività è quasi completamente sostituita dall’ipe razionalità. Questo meccanismo, dove il senso di colpa gioca un ruolo così importante, è quello che, col tempo può portare a sviluppare una personalità ossessiva. Si deve aggiungere inoltre l’influena colpevolizzante della maggior parte dei modelli religiosi imperanti. La colpevolizzazione intesa come strumento per ottenere potere probabilmente è uno dei mezzi più antichi che esistono. La chiesa, la moschea, la sinagoga lo hanno appreso molto presto. Dobbiamo tener ben presente che, nella maggioranza dei casi, chi si sente in colpa si sente anche sporco, impuro e pertanto ha bisogno di redimersi e di essere redento, cosa che lo pone nella situazione favorevole per essere manipoltato. Ma non pensiamo che questo accada solo in un ambiente religioso. Molti modelli familiari, su basano sul senso di colpa. Anche altri tipi di genitori o educatori portano il loro granello di sabbia sulla grande spiaggia del senso di colpa, come gli iperprotettivi e i tirannici. Una citazione a parte merita la repressione sessuale, quando la sessualità non a fini riproduttivi viene equiparata al peccato. Non è necessario evidenziare come ciò possa generare il senso di colpa o come lo stesso si nasconda sotto a blocchi sessuali, frigidità, impotenza ecc. Si può capire facilmente perchè lo stato Pine colpisca così tante persone. In Pine, i pensieri sono legati a schemi di autocolpevolezza, autorimprovero, scarso valore, indegnità e, in genere, scarso merito. Una vera macchina che distrugge l’autostima! Le credenze e gli schemi mentali che sostengono la colpa come parte importante della personalità sono mantenuti dalla rigidità mentale. In questa condizione si ipotizzano solo due possibilità, senza sfumature intermedie: buono/cattivo, decente/indecente. Ciò che è possibile solo mediante una semplificazione necessariamente artificiale del mondo, con lo scopo di renderlo più gestibile. Gli schemi mentali che portano a integrare il senso di colpa come componente della personalità implicano, in misura variabile, immaturità e mancanza di profondità mentale. Questo tipo di pensieri determinano il sistema di credenze di molte persone. Alcuni sentimenti concomitanti al senso di colpa di solito sono l’avvilimento, l’inquietudine, la tristezza, l’angoscia, la rabbia, il risentimento. L’ansia merita una menzione speciale, perchè il senso di colpa è strettamente legato ad essa. Un altro sentimento simile è la vergogna. Il modo di agire di Pine è molto ampio. Può andare da modelli di sottomissione e dipendenza già analizzati a comportamenti chiaramente masochisti in coloro che cercano di essere denigrati, oppure a reazioni di vergogna, rabbia o aggressività. Molto spesso il senso di colpa devia anche in un eccesso di responsabilità, la persona ha cioè la convinzione distorta di doversi far carico di molte più cose di quelle che in realtà dovrebbe. Si comprende quindi che queste persone prigioniere del senso di colpa, di fronte alla minima contrarietà, si rimproverano di non aver previsto tutto in anticipo e di non aver agito meglio. Di fatto pensano di dover essere perfetti. Dato che la perfezione non esiste, cercano di lenire l’inquietudine che questa idea provoca loro, concentrandosi sul dettaglio e cercando di controllarlo al massimo al fine di prevenire ed evitare errori. Di solito il senso di colpa è mantenuto da un insieme di paure molto diverse, sia astratte che concrete, sia indefinite sia molto precise. Ma in alcuni casi la situazione può essere molto peggiore di quella finora descritta. Il senso di colpa, mascherato da iperresponsabilità, porta a considerare l’allegria come un’emozione chiaramente debilitante e deviante, in ogni caso disturbante e contraddittoria. Così, il meritato riposo può essere giudicato sconveniente o come malavoglia, svogliatezza. Per questo in generale il senso di colpa porta a una specie di “allergia alla felicità”. Pine sembra sempre avere un motivo per non potersi godere la vita. In questi casi è facile immaginare una specie di giudice incorporato nella mente di queste persone, che si attiva implacabilmente davanti al minimo segnale di rilassamento, emettendo continuamente verdetti di colpevolezza col suo “antipatico martelletto”. Si tratta di elementi o anche ordini integrati nella nostra mente, nel nostro sistema di credenze,come se si trattasse di una voce fuori campo. L’autostima, come si può dedurre da quanto esposto finora, tende ad essere bassa. Alcuni, come quelli che si costruiscono una personalità ossessiva intorno al senso di colpa, possono mitigare la loro insicurezza mediante una rigida facciata professionale, morale ecc. In questi casi, il riconoscimento che possono ottenere dall’esterno rappresenta un palliativo all’ansia, anche se più che allegria possono provare sollievo. Altri, invece, sembrano continuare a scusarsi del semplice fatto di essere nati, mostrandosi umili e persino sentendosi responsabili degli errori o delle colpe altrui. In ogni caso, si mettono nell’ultima fila. Non reagiranno con sollievo neanche di fronte a lusinghe, regali e ricompense, ma immediatamente con disagio, dato che prevale in loro il senso di indegnità.

Pine come stato Persone che, senza avere il senso di colpa come integrato nella loro vita, commettono qualche trascuratezza o errore che li fa sentire colpevoli. E’ anche possibile che molti di loro si sentano in colpa essendo manipolati affettivamente da un partner o da qualcuno con tratti psicopatici. Una donna può sentirsi in colpa quando è maltrattata da un compagno. Alcuni bambini possono sentirsi colpevoli quando i genitori si separano, credendo che sia accaduto perché loro si sono comportati male. Allo stesso modo prendere brutti voti a scuola può accrescere il loro senso di colpa. Si possono vivere episodi di sensi di colpa nel lutto e in un’infinità di situazioni, come il “senso di colpa del sopravvissuto”. Quando una persona cara muore tragicamente, ad esempio in un incidente automobilistico, molti sono convinti che avrebbero potuto evitarlo. In stato Pine si tende irrazionalmente a pensare che una persona avrebbe potuto evitare l’incidente mediante un’onnipresenza o onnipotenza chiaramente impossibili. In altri casi, molte persone si sentono colpevoli di non aver detto ai genitori defunti che in fondo, malgrado il loro modo di essere, li hanno sempre amati.

Livello spirituale Nello stato Pine negativo, l’Ego sostituisce il lavoro dell’anima e si erge a giudice e rettore nella vita di una persona. In qualche modo, l’evoluzione spirituale è come stroncata, perché l’esistenza gira intorno alle presunte mancanze ed errori, senza poterli considerare come parte di un processo evolutivo. L’autoaccentramento è senz’altro inevitabile nel senso di colpa: “Per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa” risuona nelle chiese. Ed è illuminante pensare a come l’evoluzione spirituale sembri inversamente proporzionale al livello di autoaccentramento. Evidentemente, il sano e il sincero pentimento successivo a un errore non va confuso con il senso di colpa e l’autorimprovero cronicizzati. In questo caso non si tratta di demonizzare la colpa, nè di considerare la mancanza di senso di colpa una virtù altamente spiritualizzata, basti ricordare che gli psicopatici mancano di senso di colpa e nessuno, in possesso delle sue facoltà mentali, potrà considerarli il modello spirituale da seguire. Veniamo a questo mondo per apprendere, spesso in base ai nostri errori, e non per soddisfare qualcuno. Per questo sarebbe bene capire che sicuramente dobbiamo frustrare le aspettative di chi, anche se ci ama, non comprende che abbiamo un cammino tracciato dall’anima, il quale non deve per forza coincidere con i suoi desideri o progetti. I Pine probabilmente hanno il più basso livello di autostima possibile. Nei casi più negativizzati di questo modello, l’intelligenza emozionale è decisamente compromessa. L’autocoscienza non è minimamente sviluppata, perchè l’autoimmagine è gravemente distorta e negativa. La corretta autovalutazione, desiderabile in tutti gli esseri umani, galleggia in un purgatorio che è una perenne condanna. In tal modo, la capacità di automotivazione e d’iniziativa sono fortemente deviate verso obiettivi altrui, per esempio quelli dei genitori. L’autocontrollo è stato sostituito da un duro carceriere: la repressione. Nei rapporti interpersonali, le relazioni sono forzate, malsane, e Pine è a volte dipendente, altre tirannico. L’empatia in questi casi non è possibile. La rigidità mentale, che retroalimenta il senso di colpa, rende l’evoluzione spirituale quasi una prodezza. L’assunzione di Pine ci aiuta a mettere in discussione i condizionamenti e le convinzioni più irremovibili. Questa reimpostazione è quasi sempre il passo precedente a una trasgressione necessaria. Solo così potremo muoverci con la flessibilità che la crescita personale e il cammino dell’anima richiedono.

Abstract: Ricardo Orozco – opere


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